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Che cos'è lo Yin Yoga



COS'È LO YIN YOGA?

Lo Yin Yoga è uno stile relativamente giovane, nasce infatti alla fine degli anni ‘80 con Paulie Zink, un campione di arti marziali e insegnante di Taoismo che comincia a proporre delle lezioni di yoga dove nelle lunghe sessioni univa posizioni sedute mantenute a lungo, con movimenti ispirati al mondo animale e principi del taoismo. Successivamente Paul Grilley, un appassionato discepolo di Zink, iniziò a modificare lo stile, unendo le sue conoscenze in anatomia alle teorie del Dr.Hiroshi Motoyama,un psicologo e yogi giapponese che studió appositi strumenti per misurare i flussi di energia e la teoria dello sviluppo dei meridiani sui tessuti connettivi. Infine una studentessa di Grilley, Sara Powers svilupperà un approccio che integrerà anche la mindfullness.



Il nome di Yin Yoga si rifà alla teoria taoista degli opposti che viene rappresentato dal famoso cerchio diviso in due metà di colori diversi e all’interno di ciascuna parte troviamo un pallino del colore opposto. La parte scura rappresenta lo yin identificato come la parte femminile, scura, fredda, passiva, la nostra parte più’ nascosta e misteriosa; la parte chiara yang al contrario rappresenta il maschile, l’energia, il caldo, il sole, tutto ciò che è esterno e luminoso. Questo straordinario simbolo, secondo le filosofie orientali, ci rivela che non può esistere nulla senza il suo contrario: non c’è bianco senza nero, non c’è luce senza buio, non c’è femminile senza maschile, non c’è caldo senza freddo. Le due forze, i due poli, sono complementari e sono uno la continuazione dell’altro.



Essendo una pratica lenta e statica favorisce la percezione del proprio corpo, delle proprie emozioni e sensazioni. Diventa così occasione di auto-osservazione e ascolto. Quando si assume una postura, seguendo l’allineamento posturale naturale, si lasciano andare tutte le distrazioni e si porta l’attenzione in modo particolare al momento presente, su un’intenzione e senza giudicare, sviluppando così la capacità di sentire il movimento nel non-movimento, di percepire le sensazioni del corpo o le emozioni che emergono, e di sentire il respiro, con la mente e con il cuore.


Lo stato di meditazione indotto dalle asana consente di entrare in sintonia con ogni movimento interiore: il respiro, la mente e il cuore si muovono all’unisono, lasciando emergere l’autentico Io, liberato da archetipi e influenze negative.

Così facendo, lo yin yoga favorisce l’interiorizzazione, tende a calmare la mente inquieta ed è molto utile per preparare il corpo alla meditazione e liberare emozioni represse.




Nello yin yoga inoltre vengono unite le conoscenze anatomiche alla teoria dei meridiani della medicina cinese. Il tessuto connettivo ospita i punti d’incrocio di canali attraverso i quali scorre l’energia vitale, detta anche Qi.

Il Qi può essere paragonato al Prana o Energia Vitale. E’ l’Energia vitale dell’Universo. Non è visibile, ma è in grado di produrre cambiamento e movimento ed è presente in tutti gli esseri viventi. Senza Qi non ci sarebbe alcuna forma di vita. Tale flusso energetico rallenta e ristagna, soprattutto attorno alle articolazioni (bacino e parte bassa della schiena, seguito delle ginocchia e le spalle), in mancanza di una corretta attività fisica.



Lo yin seguendo la tradizione Taoista si concentra fondamentalmente su 12 meridiani organici principali mirando a sollecitarli ed equilibrarne il libero fluire del Qi per sanare tessuti e gli organi, calmando al contempo gli stati d’animo e regalando uno stato di benessere e quiete.








Come si pratica?

E’ una pratica statica che prevede di restare nelle posizioni per alcuni minuti , utilizzando supporti quali cuscini, mattoncini, coperte che favoriscono il rilassamento del corpo durante la pratica. Lo yin yoga ha un approccio funzionale che non si basa sull’eseguire la posizione perfetta dal punto di vista estetica ma su come viene percepita e sentita.






Questo ci permette di eseguire la posizione non come “dovrebbe essere” ma come è più funzionale per lo scopo che vogliamo ottenere. Si perde quindi il concetto di estetica, di allineamento, di come si appare, per privilegiare quello che sentiamo in una data posizione. Abbiamo ampia libertà di aggiustare l’ Astana (secondo ovviamente i consigli dell’insegnante) per trovare la giusta modifica che ci farà percepire la target area. A volte le modifiche sono minime altre volte si avrà bisogno di supporti. La pratica diventa così costruita appositamente per le specificità e necessità di ciascuno.Con il tempo ogni allievo avrà sempre più la consapevolezza del suo corpo, delle proprie capacità e necessità e sarà in grado di percepire la posizione migliore per il proprio benessere


A chi è rivolto?

A tutti coloro che hanno voglia di prendersi cura di se stessi, dedicare del tempo per il proprio benessere fisico e mentale.Ottimo per chi vuole lavorare in maniera dolce e rispettosa del proprio corpo, per alleviare dolori muscolari e articolari o prevenire gli infortuni.Consigliato agli sportivi proprio per essere il perfetto completamento all’allenamento (yang) che svolgono nella loro disciplina favorendo così un veloce recupero e una cura alle articolazioni e della fascia.

Infine dedicarsi un ora di pratica di yin yoga vuol dire anche darsi il tempo di ascoltarsi, di prendersi una pausa e semplicemente stare con quello che c’ è nel momento presente trovando quella quiete in un mondo che ci impone di correre e di accelerare il ritmo sempre di più.


BIBLIOGRAFIA

Dispense yin yoga Daniele Ceccarelli e

Dispense rilascio miofasciale Arely torres

Bernie Clark -La guida completa dello yin yoga -edizioni Macro




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